lunedì 25 febbraio 2008

24-02-08 DUATHLON SPRINT DI PELLA

Ieri in località Pella si è corso il duathlon sprint che apre la stagione agonistica, purtroppo sia io che Mirko non eravamo al via causa infortunio che ci ha tenuti lontani dagli allenamenti per troppo tempo, quindi su consiglio del fisio e per una volta dando retta al buon senso, abbiamo deciso di baipassare la prova, dedicandoci a foto, filmati e tifo da ultrà.
Pur non essendo della gara, la mattina parte presto, alle 10 sono già sul posto per caricare i miei compagni ed eventualmente dare una mano all' organizzazione. Al mio arrivo trovo un clima surreale, nebbia fittissima e un bel freddino, mi dico che in fondo oggi non gareggiare non va poi così male, logicamente, passando il tempo e diradandosi la nebbia, la voglia arriva e francamente rosico un pò, ma sì, non importa, ci penserà il Paolo a tenere alto il nome del trio.
Alle 12 finalmente, dopo un pò di ritardo, parte la gara femminile, non mi dilungo troppo nel merito poichè è stata una cavalcata solitaria dall' inizio alla fine di Laura Mazzucco, complimenti a lei!
Ore 12.15 parte finalmente la gara maschile.
I migliori sono subito davanti a dettare il ritmo, tra gli altri, Dotti, D' Aquino, Risti, Pasquinelli, Luciani e Ballerini. La prima frazione risulta abbastanza selettiva, il percorso modificato rispetto allo scorso anno, risulta molto tecnico con strettoie e passaggi su sterrato, per questo motivo già da subito si formano più gruppetti.
Il nostro Paolo procede regolare senza forzare, la sua condizione non è ancora al top e i carichi di lavoro in vista delle gare di triathlon olimpico e doppio olimpico che a breve ci vedranno protagonisti, si fanno sentire, ciò nonostante onora in pieno l' impegno.
Si arriva al primo cambio e Fausto Dotti riesce ad entrare con qualche secondo di vantaggio rispetto ai suoi inseguitori, ciò gli permette di scappare via in bici dove riesce a condurre tutta la seconda frazione in solitaria, riuscendo ad accumulare circa 40 secondi sui diretti inseguitori.
Alle sue spalle il gruppetto formato da D' Aquino, Risti, Pasquinelli, Ballerini e Luciani si dava battaglia con scatti e controscatti, a questo punto però i due portacolori dell' ASD Carlo Poletti, non avendo nessun interesse a riacciuffare il loro compagno di squadra, si sono dedicati a controllare la corsa, risparmiandosi per la frazione finale. Il nostro Paolo, sempre incitato dal sottoscritto, in questa seconda frazione, un pò duro di gamba, ha deciso di non forzare ed ha proseguito in modo regolare fino all' ultimo cambio.
Siamo all' ultima frazione, Dotti esce per primo dalla zona cambio ma subito dietro parte all' inseguimento uno scatenato Risti, Fausto decide di aspettare l' avversario e di giocarsela in volata, e così è stato! A 50 metri dal traguardo Dotti aumenta il ritmo e con uno scatto fulmineo riesce ad avere la meglio su Risti, al quale va comunque il merito di un grande recupero sul finale, subito dietro, in terza posizione il nazionale D' Aquino ed in quinta e sesta poisizione, Pasquinelli e il neo papà Luciani, che nonostante gli fosse nata Anna circa 2 ore prima della partenza, con una grinta da superpapà, ha portato a termine una grande gara!
Questo post è dedicato a loro tre, Marta, Stefano e in particolare alla piccola Anna, benvenuta!!!
Un plauso al nuovo arrivo, in casa asd Carlo Poletti, Alessandro Brustia, che pur essendo reduce da una brutta influenza si è battuto alla grande, non preoccuparti Ale, vedrai che alla prossima sarai tra i protagonisti!
E un plauso anche al nostro Paolo, che chiude la prova, si un pò attardato, ma con la convinzione che questa era una gara di passaggio in vista di impegni dove la sofferenza la farà da padrona!!!
Complimenti anche a tutti gli altri componenti del nostro team, ieri eravamo in tantissimi, il bianco rosso la faceva da padrone!
A breve posterò il video della gara, speriamo sia venuto decente!
Le foto invece le troverete tra qualche giorno sul nostro sito http://www.asdcarlopoletti.com/index.php
Se qualcuno vuole lasciare un commento sulla sua gara, è ben accetto!!!
ciaooooooooooo
ps: qui sotto, io e il Paolo con il mitico Aldo "rock" Calandro




venerdì 22 febbraio 2008

FINALMENTE E' ARRIVATA LA NUOVA BELVA DEL MIRKO!!!


BIKE

telaio : Cervelo soloist carbon
gruppo : Campagnolo record carbon
guarnitura : Fulcrum RS racing torq 53/39
ruote : Fulcron racing 1
attacco manubrio FSA K force
curva : 3T
sella : sella italia slr carbon
pedali : speedplay
porta borraccie: moro elite

cosi montata la bike pesa 7.4 kg

Cervélo is a combination of the Italian word for brain "cervello" and
the French word for bike, "vélo". Literally that translates as
‘brainbike’ or a bike with some extra thought put into it.

Cervélo è una combinazione di parola italiana per il cervello
"cervello" e la parola francese per la bici, "velo". , Che
letteralmente si traduce come 'brainbike' o una bici con un po 'di
pensiero messi in essa.


Ragazzi, che dire, è veramente un mezzo da paura!!!
Ho avuto il piacere di vederla dal vivo il giorno in cui Mirko l' ha portata a casa, davvero bellissima!
Adesso però caro socio............. non hai più scuse, ti tocca pedalare veramente duro e stare in testa dall' inizio alla fine!!! hihihi
Sabato ore 14 primo test su strada, non vedo l' ora, guerciotti khaybar vs Cerlvelo soloist, ed è già battaglia!!! ahahah

ciaoooooooooooooo

martedì 19 febbraio 2008

FORUM ASD CARLO POLETTI

A.S.D. Carlo Poletti
Duathlon & Triathlon


Con la nascita del sito ufficiale della nostra società di duathlon e triathlon http://www.asdcarlopoletti.com/index.php, è nato anche il forum dove gli atleti e i curiosi possono registrarsi e lanciare nuovi topic o commentare quelli già esistenti, ecco il link http://asdcarlopoletti.com/forum/index.php

Non aggiungo altro, vi aspetto numerosi, io e Mirko come sempre siamo già partiti!!!

ciaoooooooooooooo

sabato 16 febbraio 2008

UNA LEGGENDA VIVENTE

Dopo aver letto l' articolo sul mitico Marco Olmo, girato dal Mirko, ho deciso di dedicargli un post sul blog, questo si che è un vero atleta, non solo dal punto di vista fisico ma sopratutto da quello mentale.

Godetevi la lettura!

tratto da www.vegetariani.it

L'uomo che ha fermato il tempo

Marco Olmo

A sessant'anni è il più forte del mondo
15 febbraio 2008 - Guido Tiberga
Fonte: lastampa.it

L'atleta è un uomo che ha deciso di spostare indietro le mura della propria prigione». Antoine Blondin in Italia non lo conosce nessuno, soltanto chi corre. Perché se corri la frase di questo francese metà romanziere metà cronista te la sei sentita ripetere un milione di volte: quando perdi e ti chiedi chi te l'ha fatto fare, quando stai male per la fatica, quando ti viene voglia di mollare tutto e chissenefrega se le pareti degli altri sono più strette delle tue.

Il mondo dei vinti
«Io non ho mai visto né mura né prigioni. Io sono sempre stato libero, perché solo chi è libero può correre davvero». Marco Olmo è seduto sulla piazza di Robilante, di fronte le montagne dei partigiani e dei contrabbandieri, alle spalle il cementificio che non farà bene all'ambiente ma da queste parti ha dato da mangiare a tanta gente. Ha gli occhiali a specchio, il berretto con la visiera, il giubbotto di pile e le scarpe da riposo. Veste come un qualsiasi atleta dopo l'allenamento, e in effetti alle dieci di mattina ha già trovato il modo di correre un paio d'ore, però a guardarlo non diresti che è lui l'ultramaratoneta più forte del mondo, quello che ha vinto i due ultimi «Trial du Mont Blanc»: 163 chilometri senza fermarsi su e giù per le cime del massiccio più alto d'Europa. O la Marathon des Sables nel Sahara, o la Desert Cup in Giordania, dove «dicono che ci sono quaranta gradi all'ombra, ma io l'ombra non l'ho vista mai». Non lo diresti perché ha la fronte stempiata, le rughe intorno agli occhi e la barba sale e pepe. Perché il prossimo ottobre Marco Olmo farà sessant'anni.
«Io vengo dal mondo dei vinti», dice l'uomo che ha fermato il tempo. E fa specie sentirlo da uno che ha messo in fila i corridori più pazzi di quattro continenti: marocchini, nepalesi, francesi, americani come Dean «Karno» Karnazes, quello delle cinquanta maratone in cinquanta giorni di seguito, quello che ha raccontato le sue imprese in un libro venduto in tutto il mondo, ma sul traguardo del Bianco ci è arrivato stravolto, con sei ore di ritardo. «Aveva pure chiamato i giornalisti, prima. Diceva che mi avrebbe distrutto, con la sua tecnologia e le sua maglietta piena di patacche e di sponsor. C'è rimasto male, quando mi ha visto andar via con lo zainetto fatto in casa, i fuseaux a fiori e la mia corsa da Fantozzi. Alla fine, però, è venuto a stringermi la mano: i podisti non si prendono a testate...».

L'acqua nel pozzo
I «vinti» del mondo di Olmo non sono Karno e i suoi amici d'America. Sono i vecchi piemontesi di Nuto Revelli, «i contadini che hanno rinunciato alla terra, come ho fatto io a vent'anni. E' un buco che ti resta dentro. In casa mia non c'era la luce, e l'acqua stava fuori nel pozzo. Fratelli? Nessuno, solo un paio di vacche e qualche capra. Scuola? Elementari e basta. Sport? Non sapevo neanche che roba era. Però se c'era da correre, correvo: ogni volta che c'era bisogno di qualcosa era tutto un "vai Marco". E io andavo, su e giù per i pascoli. A pensarci era una bella vita: il mangiare c'era sempre, la gente si aiutava e non aveva bisogno di niente. Mica come adesso, che hai tutto e non ti basta mai».
Un bambino veloce sui prati, come i piccoli africani che a forza di correre verso la scuola si ritrovano alle Olimpiadi, ricchi e famosi. «Ricchi e sfruttati. Per ognuno di quei ragazzi c'è un esercito di gente che mangia: l'allenatore, il preparatore, il manager, i falsi amici che spariscono quando comincia ad andar male. La cosa più bella della corsa è che sei da solo, con le tue gambe e la tua testa. Non mi piacciono le gare dove quando arrivi secondo hai perso tu, e quando sei primo hanno vinto tutti. Non mi piacciono i corridori professionisti: io sono uno che lavora per vivere e vive per correre. Non si può correre per lavoro: non è naturale. La fatica ha un senso solo se scegli di farla: chi lavorerebbe in un ufficio con 40 gradi? Nessuno, eppure in vacanza tutti vanno in spiaggia a morire di caldo: la corsa è uguale, rendila obbligatoria e fa schifo. Non mi piacciono neppure quelli che parlano di sfide personali e poi si appoggiano agli altri: gli alpinisti che vanno sull'Everest con la scorta dei portatori. Che senso ha? Io corro per me, ma corro da solo».

Poeti
Nel '68, Marco diventa un «vinto»: lascia la campagna per salire su un camion prima e su una gru poi, a spostar massi giù al cementificio. Di correre non se ne parla, fino a una gara di paese per i sentieri di Robilante, su verso i monti. «Sono arrivato sesto su sette, e soltanto perché l'altro aveva sbagliato strada. Avevo 27 anni, a quell'età molti hanno già smesso. Io ho continuato, anche se non era facile: qui la gente è fatta a modo suo. Io correvo per il paese, e loro ridevano».
Ora a Robilante non ride più nessuno: passano in piazza e salutano il loro campione, tutti, uno per uno. Al bar dell'angolo, ormai, la cosa più strana non è che uno sia il più forte del mondo a 60 anni, ma che si possa correre tanto senza mangiare carne. «Sono vegetariano per scelta. Se per nutrire una vacca ci vanno 15 chili di cereali al giorno, tanto vale mangiarsi i cereali e lasciar stare la vacca. La forza? Quand'ero piccolo la carne non la mangiava nessuno. Eppure tiravano su sacchi da mezzo quintale come fossero carta».
Un giorno, Eugenio Montale disse che amava la corsa «perché era poesia», e che quando sognava «sognava di essere un maratoneta». L'uomo che ha fermato il tempo gli sarebbe piaciuto. «Ricordo un'alba sul Bianco, con il sole riflesso sulla parete. Era bellissimo», sorride Olmo. Poesia? «Forse soltanto sollievo: stavo correndo già da dodici ore, e alla fine ne mancavano appena nove».

Note:

Marco Olmo
Età: è nato a Robilante (Cuneo) l'8 ottobre 1948.
La carriera: ha vinto la maratona delle Sabbie (3 volte), la Desert cup, la Cromagnons (6 volte), la Desert Marathon di Libia (4 volte), l'Ultra trail du Mont Blanc (2 volte nel 2006 e nel 2007)

giovedì 7 febbraio 2008

E' NATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Grazie al nostro nuovo addetto stampa, è nato finalmente il blog ufficiale della nostra squadra!!!
Un augurio speciale a Rossano che da qualche giorno ha deciso di entrare a far parte del nostro team, non solo come ufficio stampa ma anche come atleta, da questo momento chi fosse interessato può visitare il link http://www.asdcarlopoletti.blogspot.com/, qui potrete trovare i resoconti di tutte le gare alle quali parteciperanno gli atleti dell' ASD Carlo Poletti.
Bene ragazzi, da adesso avete l' imbarazzo della scelta, ben due blog che parlano delle nostre imprese, sembra quasi una cosa seria!!! ahahahahah
ciao a tutti e a presto